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34    attualità                                                                                                                                                                                                           35


                                                                  Papa Francesco, i reazionari








                                                                  e la teologia della liberazione



          di Maurizio Fantoni Minnella


               he cosa agita, talora in maniera furibonda e in-
               controllata, l’animo dei credenti, in larga parte di
        Cfede cattolica, al punto di formulare la tesi su un
        presunto ateismo di Papa Francesco?                                                                                                                                              suoi nuovi assetti globali. Ma proprio tali persone, e in
        Il fatto di non avere assolto ad uno dei compiti fonda-                                                                                                                          Italia ve ne sono molte, che si agitano dichiarando che in
        mentali di un Pontefice, ossia quello di garantire, non                                                                                                                          Vaticano è in atto un’eresia, si comportano alla stregua di
        solamente quella continuità ed autorità del ruolo della                                                                                                                          coloro che indicavano, ad esempio, negli Ugonotti, i ne-
        Chiesa nel mondo cristiano, ma anche quello di ricon-                                                                                                                            mici della fede cattolica, convinti dell’evidenza che niente
        durla ai principi della trascendenza e della spiritualità. A                                                                                                                     possa realmente cambiare nella vita sociale e che, quindi,
        chiederlo, anzi, a pretenderlo, è l’ostinata convinzione                                                                                                                         tocchi ancora una volta alla Chiesa farsi carico della sa-
        secondo cui il cattolico osservante si sentirebbe protetto                                                                                                                       cralità dei misteri, nel mentre si continua a voler ignorare
        più da un’idea di trascendenza che dal fatto di vivere in                                                                                                                        il sacro che è nella natura e nella vita stessa. Ancora una
        un mondo fatto di maggiore giustizia e uguaglianza, dove                                                                                                                         volta sono due le chiese a contrapporsi in un confron-
        i poveri siano meno poveri e che a ogni uomo sia ridata la                                                                                                                       to-dialogo che talvolta sembra voler negare sè stesso,
        dignità che gli spetta in quanto essere umano, un mondo,                                                                                                                         affinchè ciascuna forza possa, comunque, continuare ad
        insomma, in cui l’atto dell’unire genti e culture diverse                                                                                                                        autoalimentarsi: quella cristiano sociale di matrice soli-
        prevalga su quello del separare. Ma che questa dottrina,                                                                                                                         daristica che si direbbe progressista, e quella dogmatica
        troppo simile ad un pensiero politico socialista, giunga                                                                                                                         dell’ortodossia religiosa, conservatrice, in quanto custode
        proprio dalla massima autorità della Chiesa cristiana, di-                                                                                                                       di quell’idea di assoluto che soltanto i dogmi sono ancora
        viene altresì intollerabile per conservatori e reazionari di                                                                                                                     in grado di garantire.
        ogni sorta, dentro e fuori la Chiesa, proprio per il fatto                                                                                                                       Forse una rivoluzione Papa Francesco l’ha fatta, la sola
        che quest’ultima, nonostante i significativi cambiamenti                                                                                                                         possibile, pur con la feroce reazione che essa ha genera-
        dettati dal Concilio Vaticano II, debba restare, nella sua                                                                                                                       to, quella di avere, per così dire, “trasferito”, dal tessuto
        idea di unità e di perfezione e immutabilità, al di fuori                                                                                                                        sociale e culturale d’origine latinoamericana, la cosiddet-
        della Storia, e, dunque, di qualsiasi temperie politica, così                                                                                                                    ta “Teologia della Liberazione”, dottrina ritenuta eretica
        da poter sempre trovare in essa un rifugio, una sorta di                                                                                                                         dalla chiesa ufficiale, di teologi come il brasiliano Leonar-
        illusione rispetto alle traversie dell’esistenza e soprattutto                                                                                                                   do Boff (1938), e di farla propria, riproponendola ai ver-
        alla costante idea della morte. Ma la parola di Dio non è                                                                                                                        tici della chiesa cristiana. E’ bastato un uomo solo e il suo
        la parola del Cristo, dunque, alle virtù teologali e ai dogmi                                                                                                                    potere a riaffermare, difendendoli, i valori di una chiesa
        religiosi, si vuole contrapporre la forza evocativa e prati-  ne le contraddizioni e i pericoli. Quindi, appare chiaro   sta, basata sulla speranza, ma anche sulla volontà indivi-  schierata per vocazione dalla parte dei poveri, al contra-
        ca delle parabole evangeliche, poiché il fine ultimo della   che anche la tesi secondo cui Papa Francesco sarebbe      duale, corra il rischio di trasformarsi in facile populismo   rio di quanto accadeva, durante gli anni ’80 del secolo
        Chiesa non è quello di riflettere l’infallibilità dei propri   un prodotto dei tempi attuali, si rivelerebbe fallace alla   mediatico, se la propria enunciazione non trovasse delle   passato, nel lungo processo rivoluzionario sandinista,
        dogmi, ma quello di destinare la parola nella definizione   luce delle sue stesse dichiarazioni. Ad esempio, l’accusa   risposte adeguate nella società civile. Un uguale destino,   dove un teologo come Ernesto Cardenal (1925-2020),
        di un tracciato possibile nel quale, secondo un ossimoro   di visione globale della povertà che non conosce barriere   in fondo, accomuna tutte le rivoluzioni, che alla prova   che era anche un grande poeta e uomo politico, avrebbe
        necessario, “praticare l’utopia”. Al cattolico che insiste   e confini, ma che è riscontrabile ovunque si voglia porre   dei fatti, risultano impossibili diventando per questo, og-  potuto influenzare in maniera decisiva gli esiti di quella
        con  questa  assurda  formulazione  di  ateismo  papale,  è   il proprio sguardo, non regge se come alternativa si in-  getto di culto o di una retorica demagogica che ne fareb-  rivoluzione che furono, invece, disastrosi, anzichè finire
        doveroso ribadire che la dottrina di Cristo è ricollegabile   tenda far riemergere sotto altre spoglie, il diktat sovrani-  be nutrimento per il nostro asfittico mondo occidentale   emarginato nel buon ritiro artistico e spirituale dell’isola
        e attualizzabile ad un pensiero di cambiamento, di tra-   sta dei “poveri di casa nostra più importanti di quelli di   iper tecnologico a cui è stata da troppo tempo strappata   di Solentiname, nel lago Nicaragua, da cui prese le mosse
        sformazione sociale che rifiuti, come è stato recentemen-  altre latitudini”, a conferma dell’antico pregiudizio liberal   la speranza di un reale cambiamento. Coloro che anco-  il “suo” Vangelo.
        te affermato dallo stesso Pontefice, sia gli eccessi della   conservatore che vedrebbe valori come caritas cristiana e   ra dissertano, accigliati, sulla presunta ignoranza di Papa   Se, infine, Pier Paolo Pasolini nel suo film testamento Salò
        globalizzazione che la miseria dei sovranismi. Stupisce,   solidarietà laica come antieconomici, e perciò, dannosi ai   Francesco in materia di Sacre Scritture e in dottrine teo-  o le Centoventi giornate di Sodoma, 1975, aveva fatto dire
        allora, e fa dunque riflettere il fatto che la formulazione   principi dell’economia di mercato. Laddove prevale per   logiche, si fermino un po’ a riflettere sull’impoverimento   ad uno dei protagonisti che “vi è solo un’anarchia, quella
        di una terza via giunga proprio da un uomo della chiesa,   tradizione l’astrazione del dogma, Francesco, sostituisce   di questa civiltà, sia in materia di spiritualità, di etica, di   del potere”, parafrasandolo, per paradosso, si potrebbe,
        e non in seno ad una cultura laica e di sinistra, che al con-  la concretezza dell’esperienza.                         politica e di cultura, in altre parole, di un progetto a lun-  allora, con assoluto disincanto, affermare che esiste solo
        trario continua a predicare il globalismo senza coglier-  Vi è, tuttavia, il pericolo reale che una dottrina come que-  ga scadenza che metta in crisi l’economia di mercato nei   una possibile rivoluzione, quella del potere.
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