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di Patrizio Paolinelli
e radici del Made in Italy affon- di Cornigliano sono tra le più moder-
dano nella storia economica del ne del Vecchio Continente; nella Valle
Lnostro paese. Risalgono al tardo Padana viene costruita un‘importante
Medioevo e al Rinascimento con lo svi- rete di metanodotti e in Val di Non la
luppo di un artigianato di qualità che, in- più alta diga d’Europa; è posta la prima
sieme alla produzione di manufatti d’uso pietra dell’Autostrada del Sole (ultimata
comune sempre più efficienti e raffinati, nel ’64) lungo la quale compare il primo
risultò decisivo per la realizzazione di autogrill a ponte; la stazione Termini di
innumerevoli capolavori d’architettura, Roma è la più grande d’Europa e riceve
scultura e pittura. Tra gli italiani tali ca- ogni giorno 400 treni capaci di raggiun-
polavori hanno alimentato una diffusa gere 170 chilometri all’ora.
sensibilità estetica che continua a palpi- La nuova fase di industrializzazione del
tare ancora oggi. Passando a tempi assai paese non si limita a primati quantitativi.
più recenti il Made in Italy si intreccia In parecchi comparti si caratterizza per
con i processi di modernizzazione che la qualità dei prodotti, il gusto estetico
hanno condotto oggi il nostro paese a e l’ingegno tecnico dando vita a un sin-
diventare una nazione capitalistica avan- golare intreccio tra fattori economici e
zata, pur con tutti i suoi ritardi, squilibri fattori culturali in grado di plasmare
e problemi. un immaginario collettivo al cui cen-
Il Made in Italy si articola lungo tre fasi tro risplende la merce. Il nuovo spirito
in continuità l’una con l’altra seguendo del tempo su cui si innesta il nascente
un percorso di crescita incrementale dei Made in Italy è all’opera a partire dal-
suoi elementi di fondo. La prima fase la meccanica tradizionale. Nel 1950 il
inizia negli anni ’50 e si conclude nella pilota Nino Farina diventa campione
prima metà degli anni ’70. Lo sboccia- del mondo di Formula Uno alla guida
re del Made in Italy è tuttavia all’ombra di un’Alfa Romeo, seguito nel 1951 da
del miracolo economico, essenzialmente Juan Manuel Fangio (sempre alla guida
fondato sull’espansione della grande im- di un’Alfa) e sia nel 1952 che nel 1953 da
presa nei settori metallurgico, meccani- Alberto Ascari su una Ferrari. Da subito
co, automobilistico e chimico. Negli anni entrambe le case automobilistiche si ca-
’50 il nostro paese è tra i primi in Euro- ratterizzano per la produzione di veicoli
pa in termini di ricostruzione nazionale che costituiscono dei veri e propri sta-
ra mondiale. Alcuni esempi: le acciaierie all’esportazione. Ancora nel ’53 »
tus symbol destinati soprattutto
dopo le devastazioni della Seconda guer-
Made in Italy, la via italiana
alla società dello spettacolo