LA COSTITUENTE

LA COSTITUENTE

 

1944 –  Il 28 gennaio si riunisce a Bari il primo congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale. Oreste Lizzadri, a nome dei socialisti, dei comunisti e degli azionisti, presenta un ordine del giorno in cui si chiede di mettere in stato d’accusa il re e si invita il congresso ad autoproclamarsi assemblea rappresentativa dell’Italia liberata. Questo ordine del giorno è superato da uno successivo, votato da tutti i partiti presenti nel CLN, in cui si chiede l’abdicazione immediata del re e la formazione di un governo del CLN con i pieni poteri.

In questo clima scoppia la «bomba Ercoli»: al ritorno dalla Russia, Togliatti sostiene la necessità di anteporre a tutto la lotta antifascista, collaborando con il Re e rinviando la questione istituzionale alla fine delle ostilità: è la cosiddetta «svolta di Salerno». Il 4 giugno Roma è liberata dalle truppe alleate. Di tre giorni dopo è la notizia del ritrovamento del corpo di Bruno Buozzi, assassinato dai nazisti.

Il 12 giugno nasce il primo governo Bonomi. Togliatti vi rappresenta il Partito comunista e Saragat il Partito socialista. Nenni rifiuta di entrarvi. Il 26 novembre Bonomi si dimette.

1945 –  25 aprile: la Liberazione.

Alla fine del mese di maggio Nenni ha la conferma della morte della figlia Vittoria ad Auschwitz.

Il 13 giugno Bonomi si dimette; Ferruccio Parri viene nominato capo di un governo di coalizione dei partiti del CLN. Pietro Nenni è uno dei due vicepresidenti del Consiglio e ministro per la Costituente.

Dal mese di luglio fino al febbraio 1946 Nenni assume anche I ‘incarico di Alto Commissario per le sanzioni contro il fascismo.

Il Governo Parri è costretto alle dimissioni il 24 novembre per il ritiro dei liberali dalla coalizione governativa.

Il 10 dicembre si forma il I Governo De Gasperi; Nenni è vicepresidente del Consiglio e ancora ministro per la Costituente.

1946 –  Nei primi mesi dopo ampia discussione, si giunge alla decisione, sostenuta anche da Nenni, di demandare la questione istituzionale non all’Assemblea costituente ma ad un referendum popolare. Al referendum vengono abbinate anche le votazioni per l’elezione dell’Assemblea costituente.

Il referendum popolare del 2 giugno segna la vittoria — benché di misura – della Repubblica. L’edizione speciale dell’«Avanti!» titola «Grazie a Nenni» firmato dal direttore Silone e da tutta la redazione. Il Partito socialista ha ottenuto un grande successo: è il primo partito della sinistra con il 20,7%   contro il 18,9 del PCI   (e il 35,2 % della DC); Nenni è eletto deputato all’Assemblea costituente.

Il 18 ottobre Nenni entra a Palazzo Chigi come Ministro degli Esteri; ricoprirà tale carica fino al mese di gennaio del 1947.