L’ESILIO IN FRANCIA E LA LOTTA AL FASCISMO

L’ESILIO IN FRANCIA E LA LOTTA AL FASCISMO

 

1924 –  Il 6 aprile in un clima di violenza, di palese illegalità, si tengono le elezioni con la nuova legge maggioritaria la legge Acerbo — che videro il trionfo del «listone di destra». Il 30 maggio, nel corso di una tumultuosa seduta, Giacomo Matteotti denuncia l’illegalità, i soprusi e i brogli e chiede l’invalidazione delle elezioni. Rapito il 10 giugno da una banda di sicari fascisti mentre si reca alla Camera dei Deputati, viene barbaramente ucciso. Nenni, un anno dopo, è condannato a sei mesi di prigione per l’opuscolo sull’assassinio del deputato riformista: «L’assassinio di Matteotti e il processo al regime».

1926 –  È l’anno dell’incontro con un giovane intellettuale socialista, Carlo Rosselli: insieme fondazno la rivista «                Quarto Stato». Pubblica il volume «Storia di quattro anni». Nel novembre del 1926 si sarebbe dovuto tenere il Congresso del PSI, che non si svolge perché nel frattempo il fascismo ha emanato le leggi speciali per lo scioglimento dei partiti e la soppressione di tutte le libertà. Il 13 novembre, Nenni e Mario Bergamo, con l’aiuto di Parri e Rosselli, raggiungono il territorio svizzero e il 21 novembre arrivano a Parigi. Nel dicembre del 1926 di trasferisce a Parigi la direzione del PSI.

1927-1929 – In Francia Nenni promuove la costituzione della Concentrazione di azione antifascista, della quale diviene il segretario generale.

Alla Concentrazione partecipano i socialisti, i riformisti del PSULI, i repubblicani, la Confederazione del Lavoro diretta da Bruno Buozzi, la Lega dei diritti dell’uomo diretta da Alceste De Ambris. Giornale della Concentrazione è «La libertà», diretto da Claudio Treves.

Nenni inizia a collaborare a molti giornali francesi.

Dal 1928 avvia il processo di unificazione dei due rami del socialismo italiano.

1930 – Il 16-17 marzo al congresso di Grenoble avviene la scissione tra l’ala massimalista guidata da Angelica Balabanoff e la maggioranza del PSI guidata da Nenni.

Il 19-20 luglio il congresso dell’unità socialista, che si tiene a Parigi, sancisce l’unione del PSI e del PSULI. Filippo Turati, Claudio Treves, Franco Clerici sono delegati a rappresentare il partito presso la Concentrazione; Modigliani, Nenni e Treves presso l’esecutivo dell’Internazionale operaia socialista. Esce «Socialismo liberale» di Carlo Rosselli.

Tra il 1930 e il 1933, Nenni intensifica la sua attività giornalistica su importanti testate francesi e pubblica «Six ans de guerre civile», «La Iutte de classe en Italie», «Le conquerant en chemise rouge», «Marx e il marxismo».

1933  –  Il Comintern ha lanciato, a partire dal 1929, la campagna diretta a distruggere i partiti socialisti e socialdemocratici definiti «socialfascisti». Nenni che al XXII congresso del PSI (aprile 1933) è eletto segretario e direttore dell’«Avanti!», viene preso particolarmente di mira dai comunisti italiani e francesi.

Nel mese di gennaio Hitler è nominato Cancelliere.

Nenni viaggia moltissimo in Europa partecipando a manifestazioni e congressi. Nei comizi e nelle conferenze il tema dominante è la lotta al fascismo. E a misura che il fascismo assume dimensioni europee, Nenni apre il discorso sull’ «unità proletaria che è lo strumento per combattere la reazione».

1934 – Nel mese di maggio si scioglie la Concentrazione antifascista, vengono avviati contatti tra il PSI e il PCd’I, i quali il 17 agosto firmano il primo patto d’unità d’azione in difesa delle libertà democratiche. Nenni è convinto che la scissione del 1921 è stata un «fatale errore».

1935 – Nel luglio del 1935 il VII congresso dell’Internazionale comunista cambia la linea politica dei partiti aderenti, dal «socialfascismo», cioè la lotta sia contro il fascismo che contro la socialdemocrazia, alla politica dei «fronti popolari» con i socialdemocratici e le forze democratiche contro il fascismo.

1936-39 –  A Mosca si svolgono i processi con i quali Stalin distrugge moralmente e fisicamente i suoi oppositori di sinistra e di destra. A tali processi Nenni dedica alcuni articoli nei quali la lucida critica non fa venir meno la consapevolezza che i processi non debbono incrinare l’unità tra i due partiti nella lotta antifascista. Il titolo di uno dei primi articoli è significativo: «Viva l’unità d’azione. I processi dividono, la lotta antifascista unisce».

1937 –  Il 9 giugno Nello e Carlo Rosselli sono assassinati dai fascisti francesi.

A luglio, Nenni è tra i firmatari del secondo e più ampio patto d’unità d’azione tra i socialisti e i comunisti.

1939 –  In Francia il Fronte Popolare non è più al governo. Il nazifascismo si espande. L’unico baluardo contro il fascismo resta l’Unione Sovietica, ma il 22 agosto viene deciso da Stalin e Hitler un patto di non aggressione che sarà firmato a Mosca da Ribbentrop e Molotov.

L’articolo di Nenni del 31 agosto si intitola «Il voltafaccia della politica sovietica». Ma pure insorgendo contro il gesto di Stalin, Nenni non intende mettere in discussione il patto d’unità d’azione con i comunisti. La direzione del PSI è di tutt’altra opinione e Nenni rischia addirittura l’espulsione dal partito. Dopo la firma del patto, Nenni è completamente isolato e costretto a lasciare la segreteria del partito, la direzione del giornale e la rappresentanza nell’Internazionale. Collabora con giornali della Svizzera italiana e francese e, per l’interessamento di Luigi Antonini, col «New York Post».